Lo sviluppo sostenibile nell'Agenda 21

Il testo dell’AGENDA 21 è il documento internazionale di riferimento per capire quali iniziative è necessario intraprendere per uno sviluppo sostenibile. Prevede quaranta capitoli che costituiscono le aree programmatiche con finalità, obiettivi, strumenti e azioni da realizzare.

Cambiamento degli attuali modelli di consumo

Deve essere fatto uno sforzo per modificare l'atteggiamento e l'impostazione dei processi di sviluppo produttivo in maniera tale da minimizzare l'uso di risorse esauribili e ridurre l'inquinamento. Gli attuali modelli di consumo, nonostante gli incrementi di efficienza consentiti dalle nuove tecnologie, sono in conflitto con le capacità dell'ecosistema terrestre di sopportare impatti ambientali e prelievi di risorse.

L'obiettivo dell'efficienza è condizione necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo sostenibile.

Questo mutamento può essere realizzato gradualmente introducendo strumenti economici (ad es. le tasse ambientali), informativi (etichetta ecologica) ed educativi (educazione ambientale nelle scuole) atti ad orientare le scelte di acquisto e gli stili di vita.

L'integrazione dell'ambiente e dello sviluppo nel processo decisionale.

Per ottenere una forte compenetrazione delle esigenze ambientali nei processi decisionali si deve agire sulla base di quattro principi fondamentali:

  • ispirare la formulazione delle politiche, la programmazione e la gestione;
  • offrire un quadro efficace di regole e norme;
  • fare uso di strumenti economici;
  • basarsi sull'istituzione di una contabilità ambientale effettiva: l'ambiente deve essere considerato come capitale naturale (il degrado ambientale come riduzione del valore del capitale naturale) e ciò richiede l'uso della valutazione monetaria dei danni ambientali.

Partecipazione del pubblico al processo decisionale

Per dare maggiore efficacia ai programmi di sviluppo sostenibili devono essere coinvolti nei processi decisionali il maggior numero di soggetti, a partire dalle organizzazioni non governative (associazioni ambientaliste) e dalle autorità locali per arrivare ai singoli cittadini.

Bisogna sviluppare una concezione etica dello sviluppo sostenibile: assumere oggi comportamenti responsabili per un ambiente accettabile domani.

"Le autorità locali dovrebbero intraprendere un processo di consultazione con le popolazioni per raggiungere il consenso su un'Agenda XXI locale" per "accrescere la consapevolezza delle famiglie sulle tematiche dello sviluppo sostenibile".

In sintesi, le Agende 21 locali dovrebbero favorire la costruzione del consenso su cambiamenti a venire, non necessariamente locali, che richiedono un profondo mutamento sociale.

Come funziona un’Agenda 21 Locale?

 L’Agenda 21 Locale è un processo partecipato, per lo più promosso dalle amministrazioni pubbliche, che prevede il coinvolgimento attivo dei rappresentanti della comunità locale (settore produttivo, associazioni di categoria, associazioni del volontariato, circoscrizioni, circoli, scuole, agenzie di controllo, organizzazioni sindacali, ordini professionali, media, singoli cittadini, enti pubblici, ecc…). Tali "portatori di interesse" costituiscono il Forum Ag21 Locale, al cui interno sono presenti gruppi di lavoro tematici, per definire e condividere "la lista di cose da fare per lo sviluppo sostenibile a livello locale". Tale lista è contenuta in un documento denominato Piano di Azione; esso riporta gli obiettivi di miglioramento e le azioni da attuare per ogni tema affrontato dai gruppi di lavoro, indicando anche gli strumenti operativi, i tempi e gli attori responsabili della realizzazione delle azioni.

Agenda 21 schema: Analisi stato ambiente - Strategie di intervento per il miglioramento - realizzazione Azioni - Monitoraggio risultati

LE 4 FASI PRINCIPALI

proposte dall’ONU per lo svolgimento del processo di Ag21L 

I partecipanti al Forum:

  • individuano i problemi principali
  • definiscono obiettivi e specifiche azioni di miglioramento
  • contribuiscono a realizzare azioni individualmente o in partnership
  • verificano il livello di attuazione del Piano di Azione e valutano i risultati raggiunti.

1 1987"Rapporto Bruntland" ("Our common future")

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